Desidero iniziare questo articolo sottolineando un concetto fondamentale: la vita è una questione seria. In quanto tale, risulta evidente come la salute costituisca un valore condivisibile universalmente.

Il problema risiede nel fatto che spesso ci ricordiamo dell’importanza della salute solo quando inizia a deteriorarsi, dedicando gran parte della nostra esistenza a comportamenti non salutari che non rispettano il nostro organismo.

Oggi più che mai siamo chiamati a controllare i nostri comportamenti e a coltivare abitudini sane, aspetti che un tempo avvenivano naturalmente poiché era impossibile adottare stili di vita errati.

La causa principale di ciò è la discordanza evolutiva, un concetto che descrive il divario tra l’evoluzione biologica umana e i rapidi cambiamenti ambientali e culturali degli ultimi secoli. In sostanza, il nostro organismo e metabolismo si sono adattati per milioni di anni a uno stile di vita da cacciatori-raccoglitori, ma le condizioni moderne, come la dieta industrializzata, la sedentarietà e l’esposizione continua a stimoli stressanti e a sostanze chimiche, hanno creato un ambiente molto diverso da quello per cui siamo geneticamente predisposti. La società è progredita troppo rapidamente rispetto alla nostra biologia, che è rimasta invariata, costringendoci a adottare abitudini dannose per il nostro organismo.

Un esempio pratico è la nostra alimentazione: gli esseri umani si sono evoluti consumando cibi naturali, ricchi di fibre, vitamine e altri nutrienti, e poveri di zuccheri raffinati. Oggi la dieta è caratterizzata da un’alta presenza di carboidrati semplici e grassi trasformati, causando disfunzioni nell’organismo e predisponendolo a diverse patologie.

Allo stesso modo, la mancanza di attività fisica e l’eccessivo stress possono influenzare negativamente la nostra salute, poiché il nostro corpo è programmato per un livello di movimento molto più elevato rispetto a quello della vita moderna.

Comprendere la discordanza evolutiva ci aiuta a interpretare il significato di uno stile di vita sano, e a sviluppare strategie per mantenere la salute, come adottare una dieta più naturale, aumentare l’attività fisica e ridurre l’esposizione a fattori di stress e inquinamento. Tuttavia, ciò richiede un grande impegno, oltre a una forte motivazione e obiettivi concreti, poiché la società odierna non facilita l’adozione di uno stile di vita sano e naturale.

È ora chiaro il significato di uno stile di vita equilibrato, ossia un equilibrio tra uno stile di vita che la società moderna ci impone e uno stile di vita che nostra biologia antica gradirebbe.

Attualmente possiamo affermare che tutte le patologie hanno una base comune nell’infiammazione cronica di basso grado, di cui parlerò più avanti, che insorge proprio a causa di stili di vita inadeguati, per tale ragione lo stile di vita sta diventando sempre più una “medicina”, una pratica di prevenzione e cura. In merito ci sono anche diversi studi scientifici:

Uno stile di vita sano promuove il miglioramento della salute, previene le malattie, e in alcuni casi può anche renderle reversibili.

“La medicina dello stile di vita è un campo in crescita, che affronta i principali comportamenti di vita scorretti, responsabili della maggior parte delle morti premature, delle malattie croniche e dei costi sanitari.

Educare i pazienti su strategie di cambiamento comportamentale basate su evidenze può aiutarli a creare abitudini durature in aree chiave come l’attività fisica, l’alimentazione sana, un sonno migliore, la cessazione del tabacco, la formazione e il mantenimento delle relazioni e la gestione dello stress.” (Lifestyle Medicine. Review. Edward M Phillips, Elizabeth P Frates, David J Park. 2020).

“La medicina dello stile di vita presenta un approccio innovativo e stimolante per affrontare la prevenzione e il trattamento delle malattie non trasmissibili, e le cause principali e prevalenti dell’aumento della morbilità e della mortalità in tutto il mondo.

Nonostante sia dimostrato che uno stile di vita sano migliora la mortalità, la pratica di una vita sana rimane poco diffusa nella popolazione.” (Lifestyle Medicine: the future of chronic disease management. Review. Robert F Kushner, Kirsten Webb Sorensen. 2013).

Dott. Ivano Pacucci